La storia del profumo Habanita di Molinard

Nel 1921, a Grasse, in una maison di Haute Parfumerie nasce quasi per errore un profumo che nel tempo è diventato un’icona, tramandato di madre in figlia e di generazione in generazione. Il suo nome è Habanita, che, secondo la direttrice di Molinard, Cèlia Lerouge- Benard, “evoca la donna dai mille volti: bella e ribelle, talvolta forte, talvolta fragile, intuitiva ed enigmatica, imprevedibile e instancabile, piena di dolcezza e di rigore, emancipata e audace, sensuale e provocante, seducente e riservata”.

La storia

Habanita nasce dallo studio e le intense ricerche di un profumiere della seconda generazione Molinard, che, per la prima volta nella storia, aggiunse il vetiver in una fragranza femminile, essenza fino ad allora riservata agli uomini. Al vetiver un collaboratore inconsapevolmente lungimirante associò accidentalmente un ingrediente ancora oggi segreto, che ha rivoluzionato ancora di più questa cologne. Il risultato? Un capolavoro che conta ben 680 essenze diverse, ma dal sapore orientale.

Le caratteristiche

Il suo carattere orientale rende Habanita una fragranza rivoluzionaria per l’epoca, quasi ribelle e soprattutto sensuale. Si dice che tanti bambini siano nati sulla sua scia. Il vetiver unito a patchouli e sandalo, vaniglia e gelsomino, apre la strada a una nuova era di profumi dal successo strepitoso. Perfino un tango degli anni ’30 lo cita, evocando l’immagine di una donna dai capelli mori e boccolosi, dalla pelle ambrata e avvolta da una nuvola di fumo.

I packaging negli anni Venti

Tra le tante peculiarità di Habanita ci sono anche i suoi packaging, particolarissimi, unici e trasgressivi. Il primo fu un flacone di cristallo Baccarat, con tigette di vetro, venduto insieme a delle sigarette, contenute in una scatola di bakelite. Nel 1925 il profumo diventò solido, grazie alla cera vegetale dei fiori. Negli anni Trenta arrivarono dai più grandi maestri vetrai del tempo (Lalique, Baccarat e Viard) dei bellissimi flaconi di vetro, capolavori come il profumo.

Habanita oggi

Il successo di questo profumo è cresciuto nel tempo e ha conquistato intere generazioni, di donne ma anche di uomini. Così oggi Molinard propone Habanita La Cologne, Habanita e Habanita L’Esprit.   

Habanita la Cologne è frizzante, sensuale e invitante. Il flacone in vetro trasparente è impreziosito da immagini a rilievo delle naiadi, donne nude, con forme sensuali e in atteggiamenti passionali. Il tappo, invece, ricorda lo stile dell’Art Decò. La sua essenza crea dipendenza e evoca l’erotismo, grazie a bergamotto, limone e noce moscata per le note di testa, legno di rosa, violetta, rosa e ylang-ylang per quelle di cuore, e, infine, l’immancabile vetiver, che si combina con il muschio di quercia, il cedro e l’ambra, nelle note di fondo. Per citarne alcuni.

Habanita è il profumo per eccellenza della maison, per tutte le donne che amano sfidare la sorte – forse per questo il pack è nero e misterioso. Leggendario e senza tempo, racchiude, in perfetta armonia, geranio, petit grain, lentisco, ambra, muschio di quercia, sandalo mysore, cedro di Virginia, vaniglia, rosa centifolia, eliotropo, gelsomino, ylang-ylang, noce moscata di Giava, mimosa di Grasse e il solito vetiver.

Habanita L’Esprit, infine, è l’opposto di Habanita, come dimostra il flacone bianco come la neve. E in questo caso la fragranza è leggiadra, ottenuta dalla sapiente unione di cisto, noce moscata, limone, gelsomino, rosa, eliotropo, benzoino, patchouli e naturalmente il vetiver. Si addice alle donne che condiscono la vita di poesia, leggiadria, eleganza, raffinatezza e di un pizzico di sensualità.

Caterina Gildoni

Caterina si è laureata in Giurisprudenza a Perugia; ha una passione per la moda; adora scrivere fin dai tempi del liceo. Ma Caterina è anche wedding planner ed è stata un’attenta e severa mistery client. D’altronde nella vita non si finisce mai di imparare! 

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