I musei e le fabbriche di gelato in giro per il mondo

Cono, coppetta, in stecco o artigianale: parliamo di gelato, una delle tante cose per cui gli italiani sono famosi nel mondo. E a ben ragione, visto che il nostro paese vanta il record di gelaterie artigianali a livello europeo (39mila solo da noi, a fronte delle 10mila nel resto d’Europa), così come di quantità consumata (12 chili l’anno contro i quattro di produzione industriale). Il gelato, insomma, non è che l’ennesimo simbolo dell’expertise italiana in ambito dolciario.

Per celebrare questo know-how sono nati diversi spazi aperti al pubblico, che finalmente può imparare tutti i segreti della produzione di questa squisita crema fredda. Tra stabilimenti, fabbriche e veri e propri musei, ecco i luoghi che tutti gli amanti del gelato non possono lasciarsi scappare. In Italia, ovviamente, ma non solo.

 

Sull’onda del claim “gelato all’italiana”, la Sammontana produce gelati da settant’anni, il che rende la visita allo stabilimento di Empoli una tappa d’obbligo. Inoltre, per reagire ai cambiamenti del mercato e reinventarsi, l’azienda ha recentemente lanciato un nuovo gelato in stecco al latte di mandorla, ricoperto di sorbetto ai frutti rossi. Impossibile non innamorarsene – ed è il nome stesso a suggerirlo: Amando.

Ancora. Ogni anno si svolge il Gelato Festival, una rassegna dedicata a tutti i golosi, tra food truck e una giuria popolare appositamente creata per premiare il miglior produttore a livello europeo, con tappe itineranti in Italia e in giro per l’Unione. Chi vincerà quest’anno? Scopritelo dal 14 al 17 settembre a Firenze, date della finale.

Alla Scuola italiana di gelateria di Perugia, invece, si ha l’occasione di cimentarsi in prima persona nella produzione del gelato, tra pasticceria fredda e corsi di decorazione artistica.

La storia di coni e sorbetti si scopre al Gelato Museum di Carpigiani ad Anzola Emilia, in provincia di Bologna. Con 20 diversi modelli di macchine per fare il gelato, foto e documenti storici, si ripercorrono le tappe che hanno reso il gustoso dolce il principe delle passeggiate di grandi e piccoli. E si scopre anche il nome di chi ha inventato il ghiaccio artificiale.

Anche la Fabbrica del gelato di Algida a Caivano, vicino Napoli, è una vera e propria industria mondiale: ogni anno escono dalle sue porte 1 miliardo e mezzo di gelati, destinati a soddisfare le papille gustative di tutti gli appassionati.

Ma anche all’estero c’è un museo del gelato, precisamente a Los Angeles, che a settembre prevede un’ulteriore apertura a San Francisco. Tra installazioni d’arte, orsetti gommosi a misura d’uomo, una piscina di zuccherini colorati e ghiaccioli giganti incastrati nelle pareti, un vero e proprio show dedicato al gelato saprà catturare tutti. Il pezzo forte? La Banana Split Room, una giungla colorata fatta di 10mila frutti dove un selfie è d’obbligo.

Insomma, se prima avevamo il Mottarello, il simbolo del miracolo economico, venduto solo sul bastoncino alla maniera americana, il gelato ha rapidamente assunto gusto e carattere diversi, portando al palato di tutti grande sollievo nelle torride giornate estive. E non solo. Oggi la rimonta del gelato artigianale sta mettendo alla prova i grandi produttori, che si reinventano immettendo sul mercato nuovi prodotti secondo le mode attuali, dal veggy a quello senza lattosio. Qualsiasi siano il gusto o la forma preferiti, però, la passione per il gelato continuerà a distinguerci ancora a lungo.

Irene Dominioni

Cresciuta nella foresta di libri della sua casa milanese, Irene ha inseguito la passione per il giornalismo in Danimarca e in Olanda, grazie al master Erasmus Mundus Journalism, Media and Globalisation. Su Moda a Colazione scrive di cultura e viaggi.

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