Gabrielle Chanel, il profumo

“Decisi chi volevo essere ed è quello che sono. Voglio essere parte di ciò che accadrà… Tutto ciò che faccio è mosso dalla passione. Non esiste nulla che io intraprenda senza che mi ripeta che tutta la mia vita dipende da questa precisa cosa”. Nome: Gabrielle. Cognome: Chanel. Segni particolari: ribelle. E il profumo che oggi la maison le dedica, è lei, è tutte noi, è la femminilità coraggiosa, determinata, valorosa e audace.

Se, infatti, Coco è lo spirito di Chanel (così la chiamavano solo gli amici intimi), Gabrielle ne è l’incarnazione. Per questo il flacone del nuovo profumo è più sottile che mai per far risplendere il suo contenuto, pensato da Olivier Polge in collaborazione con il Laboratoire Parfums Chanel.

Poige inizia selezionando l’ylang-ylang, il gelsomino e il fiore d’arancio, e li accosta a un tocco di tuberosa, oggi coltivata a Grasse. Ma non si ferma qui e approfondisce ulteriormente la sua conoscenza dei fiori bianchi. Declinandoli, esaminandone minuziosamente lo spartito, si interessa alle molecole che li compongono.

Aumenta l’intensità del gelsomino e rende i petali d’ylang-ylang ancora più vellutati con note di muschi bianchi. Esalta la morbidezza della tuberosa con legno di sandalo e sublima la freschezza del fiore d’arancio con scorza di mandarino, scorza di pompelmo e un tocco di ribes. Sulla pelle, questo fiore immaginario non si accontenta di donare una vibrazione olfattiva, ma diffonde il suo potere luminoso come un’aura floreale.

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Margherita Tizzi

Giornalista, scrive su Vogue Italia, Amica e Grazia. È co-founder di Eccetera, studio specializzato nella creazione di progetti editoriali su misura, online e offline. E, dal 2013, su questo webzine racconta storie di luoghi, di fatto a mano e made in Italy, di cultura, arte e lifestyle.

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