Fragranze per la pelle. Profumi al servizio della memoria

Quale fragranza può rivelare la misteriosa realtà della donna o la sensibilità dell’uomo? L’idea di quello che siamo, che siamo stati e di quello che saremo? Negli ultimi mesi la missione di diversi maestri profumieri è stata quella di esplorare l’inconscio, di lavorare l’intangibile, per rendere visibile l’invisibile e far vibrare l’anima attraverso fragranze per la pelle, non per il naso. Di qui i nuovi percorsi olfattivi che definiremo concettuali, la cui essenza (gli ingredienti) è quasi indecifrabile, perché al servizio della memoria.

Philippe Starck

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Quando ho iniziato a lavorare ai miei profumi, sapevo di dover passare attraverso la pelle, perché con essa tocchiamo la mente, le emozioni e l’anima, costruendo un ponte tra la fluida atmosfera del mondo esterno e i lucidi vagabondaggi dell’intelligenza”, ha spiegato Philippe Starck. Per questo il designer ha chiesto ai nasi Dominique Ropion, Annick Ménardo e Daphné Bugey di lavorare sull’inaspettato, sul mistero e sull’istinto. Risultato? Peau de Soie, Peau de Pierre e Peau d’Ailleurs, tre fragranze diverse e complementari nate dai sogni infantili, come le bottiglie, che ricordano le nostre molecole e il “rifugio” materno. Attraverso note animali, legnose e vegetali, Peau de Soie racconta della morbidezza della pelle delle donne, da cui si percepisce il mistero della loro bellezza. Peau de Pierre è un profumo maschile che rivela la parte femminile dell’uomo, mentre Peau d’Ailleurs è strano, inafferrabile e ispirato a un meteorite, tanto che il cuore è composto di una materia tellurica, minerale, ambrata, muschiata e legnosa.

Thirdman

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Anche Thirdman, un collettivo segreto di essenzieri e artisti, intende le fragranze come esplorazioni creative e opere moderniste. Basate sul concetto del “less is more”, leggere come una colonia e persistenti come un eau de parfum, queste cinque Eau Contemporaine (Inexplicable,  Monumentale, Moderne, Profonde, Contraire) contengono pochi ingredienti, essenze naturali miscelate con innovative molecole, per una texture effetto seconda pelle.

Fueguia 1833

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Alle nostre pulsioni ancestrali è dedicata la collezione Muskara di Fueguia 1833, risultato di studi approfonditi su quelli di due premi Nobel, Leopold Ruzicka (1939, per i contributi nel campo della chimica degli ormoni) e Richard Axel & Linda Buck (2004, per le scoperte sul funzionamento del sistema olfattivo). Julian Bedel, fondatore del marchio, ha, inoltre, condotto ricerche in campo farmaceutico, per comprendere come alcune molecole siano in grado di apportare stimoli al sistema nervoso, e si è ispirato alla medicina amazzone e andina, secondo la quale alcune piante inducono un profondo effetto afrodisiaco. Di qui Muskara Phero J., capace di interagire con l’odore della pelle, esaltando l’identità olfattiva di chi la indossa.

Ph Margherita Tizzi, Acquerello Alessandro Tizzi

Margherita Tizzi

Giornalista, scrive su Vogue Italia, Amica e Grazia. È co-founder di Eccetera, studio specializzato nella creazione di progetti editoriali su misura, online e offline. E, dal 2013, su questo webzine racconta storie di luoghi, di fatto a mano e made in Italy, di cultura, arte e lifestyle.

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