La lana svedese di Fjällräven e quella delle Terme di Merano

Rilanciare la produzione di lana svedese in collaborazione con Brattlandsgården, una fattoria della Svezia centrale, per assicurare la completa tracciabilità. Fjällräven, marchio di abbigliamento e accessori outdoor svedese, diventato famoso in tutto il mondo soprattutto per quegli zainetti colorati e versatili, aveva già lanciato un progetto sostenibile, The Fjällräven Way (2013). E dopo aver abolito l’uso di PFC durante la produzione, incrementato l’uso di materiali biologici e riciclati e istituito una politica di tracciabilità denominata Down Promise, ecco la piena tracciabilità anche nella catena di produzione della lana.

Un’azione sostenibile perché le pecore svedesi vengono allevate per produrre carne e, di solito, gran parte della lana viene gettata via o utilizzata per fare tappeti. Così Fjällräven ha voluto intervenire su questi sprechi, studiando la catena di produzione. Dopodiché l’azienda e l’allevatrice Natasha Skott hanno acquistato alcune pecore di una nuova razza svedese, chiamata Jämtlandsfår, che produce lana di finissima qualità, tra i 19 e i 21 micron. Tanto per fare un confronto, la lana merino è tra i 17 e i 24 micron.

Al momento le pecore adulte sono state tosate due volte e i nuovi agnelli, nati a giugno, hanno già ricevuto una prima tosatura. La prossima fase riguarda il lavaggio, la filatura della lana e la tessitura per un numero limitato di maglioni made in Svezia, che saranno disponibili dall’autunno/inverno 2017. Maglioni di lana svedese dalle tonalità naturali, dunque priva di tinture. Un prodotto, dunque, da lavare a mano.

La lana, rilassante e detox

L’inverno mette a dura prova la pelle e la lana non è fatta solo per coprirla. Alle Terme di Merano è stato presentato il trattamento alla lana di pecora altoatesina, durante il quale il corpo viene avvolto nella pura lana di pecora arricchita di erbe alpine selvatiche, che ne favoriscono l’effetto purificante. Un calore rilassante e naturale penetra dolcemente negli strati cutanei più profondi, per sciogliere tutte le tensioni.

Poi il corpo viene massaggiato delicatamente con batuffoli di lana, una leggera stimolazione che favorisce la circolazione sanguigna, seguita da una fase di rilassamento profondo. L’azione rilassante e detox del trattamento è amplificato dalla fragranza naturale e avvolgente delle erbe alpine di montagna, appositamente polverizzate e riscaldate. Una curiosità: chi vuole, potrà portare con sé il tessuto di lana utilizzato nel trattamento per trovarne giovamento anche a casa.

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Margherita Tizzi

Giornalista, scrive su Vogue Italia, Amica e Grazia. È co-founder di Eccetera, studio specializzato nella creazione di progetti editoriali su misura, online e offline. E, dal 2013, su questo webzine racconta storie di luoghi, di fatto a mano e made in Italy, di cultura, arte e lifestyle.

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